Cm. 21,5, pp. 194 (4). Brossura editoriale illustrata. Ben conservato. Prima edizione. Dall’introduzione: “Gli oggetti nel loro valore d’uso, di scambio e di relazione simbolica, sono gli attori che recitano la scena della trasformazione antropologica della Sardegna negli anni 1950-75. Il campo investigativo è l’ambiente pastorale: Bitti (campu e bidda) assurge a campione di ricerca dell’indagine empirica. Dall’analisi dei cambiamenti in seno alla composizione dello spazio e del tempo, dell’arredo e del vestiario, della lingua e dei linguaggi, delle abitudini alimentari e dei rapporti interpersonali nasce “il romanzo di cose”: le cose che un tempo hanno vissuto con gli uomini hanno poi finito con l’assumere lo statuto dell’estraneità e del feticismo. È il diario della prigionia tra gli oggetti non più custodi di memorie, meri feticci che rendono più difficile all’uomo la lettura della propria esistenza.”
BARBIELLINI AMIDEI G. - BANDINU B.
Il re è un feticcio.
Milano, Rizzoli, 1976
24,00€
COD: 27080
Categorie: antropologia, letteratura, letteraturanovecento, Sardegna, Storia locale
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